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ECONOMIA

Come hanno fatto tante aziende italiane a vincere sui mercati globali?

Le 10 strategie per battere la crisi

Non vi aspettereste mai di scoprire tante realtà vincenti nell'Italia della crisi. Quel che colpisce è il mix di strategie adottate, comune a tante realtà piccole e grandi.

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di Mario Sanna
Al termine del lungo viaggio di Rainews24 alla scoperta delle imprese italiane di successo al tempo della peggiore crisi che il nostro Paese abbia vissuto dal dopoguerra ad oggi, cerchiamo di individuare i i tratti più interessanti, e a volte comuni, che emergono delle esperienze incontrate nel corso della stesura di questo dossier.

1 - Chi sceglie il green aumenta i profitti
Durante la crisi, 341.500 aziende italiane (il 22% del totale), hanno scommesso sulla green economy. Una scelta vincente, recita l'ultimo Rapporto 10 selfie per l'Italia della Fondazione Symbola, in termini di export perché il 44% esportano stabilmente contro il 24% di quelle che non hanno attenzioni ambientali. Anche le Aziende che abbiamo incontrato (Loccioni, Prima Vera, Roncadin, Magaldi, Tregoo, Vetrya, le Imprese del 'Car sharing', l'A2a Municipalizzata milanese) hanno profuso energie e attenzioni su questo aspetto traendone vantaggi competitivi e idee per nuovi prodotti (oltre che tutelare l'ambiente).



2 - Vincere nel mercato globale con lo stile italiano
E’ sicuramente un aspetto comune a quasi tutte le aziende. Questo tratto condiviso può essere tuttavia declinato in modi diversi.
Nei Cantieri CRN (Gruppo Ferretti) di Ancona producono mega-yacht da decine di milioni di euro venduti in tutto il mondo.
Ci dice Ferdinando Pilli (Ingegnere CRN): “ Il grande sforzo da parte nostra è stato sempre quello di coniugare enormi volumi con un design e  un arredo  tutto italiano di alta qualità e quindi proporre soluzioni particolarmente innovative anche tecniche (visti i volumi) che nessun altro cantiere è in grado di realizzare con queste caratteristiche”.
Lo stesso sforzo creativo lo ritroviamo alla Estel di Thiene, azienda leader nell’arredo di ufficio che ha vinto una gara del valore di 80 milioni di dollari per la realizzazione degli enormi vetri e dell’arredo del nuovo Campus 2 della Apple a Cupertino.
Estel ha battuto una concorrenza globale perché è stata in grado di risolvere in modo originale un problema tecnico relativo alle caratteristiche anti-sismiche dei vetri che istallerà ma anche nel fornire lo ‘smart office’, cioè una nuova concezione di ufficio accogliente e gratificante che diventa sempre più spazio comune, basato sulla lunga tradizione del design italiano.
Per la Estel,  350 dipendenti e 60 milioni di euro di fatturato, è stato decisivo rivolgersi al mercato globale per battere la crisi: “ E’ stato fondamentale per la sopravvivenza dell’Azienda – dice il Pres. Alberto Stella– guardare i mercati esteri e specie quelli ricchi dove la qualità, la progettualità, la storie e l’esperienza e il ‘know how’ nostro potesse essere apprezzato


 
3 - Essere capaci di navigare nel mare del mercato globale.
Questo vale bene anche per la… pizza.
A Pordenone, c’è la Roncadin, un’azienda che qualche anno fa era quasi fallita e che invece ora produce ogni anno 40 milioni di pizze e le vende in tutto il mondo:  dalla Germania alla Cina, dalla Gran Bretagna agli Stati Uniti.  Quali  i punti di forza?  Creare una pizza fragrante e leggera usando forno a legna,  lievitazione prolungata e componenti selezionati solo tra i prodotti italiani. Senza dimenticare il rispetto dell’ambiente. “Sappiamo tutti il potenziale che ha il prodotto alimentare italiano nel mondo – ci ricorda l’A.D.  Dario Roncadin – l’importante è difenderlo e promuoverlo contro la contraffazione e l’imitazione. Questo possiamo farlo solo con la qualità”.



4 - La qualità deve essere al top
L’attenzione alla qualità dei prodotti ha indotto GGP (Global Garden Products) di Castelfranco Veneto a riportare la produzione di eccellenza in Italia. L’Azienda, leader europea nel settore dei tosaerba, ha scelto questa strada perché un elevato livello di qualificazione degli addetti è garantito solo in Veneto: “Attenzione, però – aggiunge Franco Novello, Vicepresidente GGP Italia – che questo avviene solo ad alcune condizioni e cioè che la fabbrica sia in grado effettivamente di garantire  l’eccellenza, che possa offrire il meglio del mercato in termini di efficienza della produzione, di qualità  e di servizio al cliente”.
GGP offre un altro spunto di riflessione : quello relativo all’assetto societario. Al contrario di molte Aziende del Nord Est, GGP è sostenuta da investitori (italiani ed esteri) e non è dunque un’azienda a ‘conduzione familiare’.


 
5 - Non aver paura di investire e saper stringere alleanze
Anche nella ricerca degli investitori, rivolgersi al mercato globale può essere la soluzione. Come nel caso delle ‘Concerie del Chienti’ , uno storico marchio,  famoso per la qualità delle sue lavorazioni. Qui la Cooperativa degli artigiani, per superare la crisi, si è rivolta ad investitori cinesi del ‘Jihua Group Corporatin’, un colosso che produce, tra l’altro, 150 milioni di scarpe per l’esercito di Pechino. E’ nata una società mista ed ora il lavoro è ripreso a pieno ritmo. Anche in questo caso è stata decisiva la qualità. “Questa è l’unica Conceria – dice l’A.D.  Marco Luppa – capace di sviluppare un processo produttivo completo. Si parte dalla pelle grezza fino ad arrivare al prodotto finito
La necessità finanziamenti continui (ed ingenti) per l’ innovazione non riguarda naturalmente solo le 'Start up' o le PMi ma anche Aziende affermate. Come il Gruppo Natuzzi, diventato leader globale con i suoi famosi divani in pelle. A questa Azienda pugliese, attiva fin dagli anni '50, non è bastata l'internazionalizzazione, la diversificazione delle produzioni e delle aree di intervento e nemmeno la quotazione alla Borsa di New York per essere al riparo dalla crisi: “Dal 2008 ad oggi, cioè negli anni peggiori della crisi, abbiamo investito in ricerca – afferma Pasquale Natuzzi, Fondatore, Presidente e Ceo del Gruppo - circa 500 milioni di euro per stare al passo col cambiamento e lo abbiamo dovuto fare con soldi nostri, non delle banche”.

6 - Innovazione di prodotto 
Tutte le aziende elencate hanno fatto dell’innovazione un elemento decisivo a cui dedicare attenzione e risorse. A volte questa innovazione permette non solo di migliorare la qualità della  produzione ma anche di realizzare imprese inaspettate. E’ il   caso di Blackshape che a Monopoli in Puglia, produce aerei in carbonio e li vende in 60 Paesi. Luciano Belviso, uno dei giovani imprenditori che hanno fondato l’azienda ci ha spiegato. “Questo aereo ha un concetto tecnologico differente rispetto ad altri aerei nel senso che è costruito in materiale composito, il carbonio, con prestazioni meccaniche 10 volte superiori a quelle delle leghe leggere. Ciò permette prestazioni molto ‘spinte’. inoltre abbiamo curato molto le linee per cui il profilo risulta molto ‘pulito’”


 
7 - Saper mettere insieme le competenze creando un ambiente di lavoro gratificante e favorevole all'eccellenza
Poi c’è anche l’innovazione organizzativa e di processo: ed eccoli alla Loccioni.
La Loccioni è una ‘Leaf community’ e come la foglia trae dall’ambiente la sua autosufficienza energetica. La Loccioni è, inoltre, una ‘sartoria tecnologica’ che riesce a sviluppare progetti, soluzioni mirate e avanzate tecnologicamente per grandi imprese nazionali e internazionali. “Le nostre aree dove mettiamo insieme questi progetti, non si chiamano officine ma si chiamano laboratori – sostiene Enrico Loccioni, Presidente del Gruppo – proprio perché nel laboratorio c’è questa confluenza di competenze diverse per mettere insieme progetti e realizzazioni di progetti”.
Un concetto, quello del laboratorio e della sartoria tecnologica, che allude alle nuove esperienze (per l’Italia) di ‘Sharing economy’ e di ‘Co-working’ che abbiamo trovato nel ‘FabLab’ di Milano dove stanno nascendo nuove professionalità (l’addetto di stampante 3D, per esempio) o allo ’Impact Hub, sempre a Milano, dove vengono selezionati progetti per dare il via a ‘Start up’ (ed alcune in effetti sono già nate). Sono ormai circa 30 realtà come queste censite dal Comune di Milano e c’è da scommettere che cresceranno perché mettere in rete, competenze diversificate e lavorare in gruppo tra professionalità diverse è uno dei modi per favorire la ricerca, le invenzioni, la qualità e creare valore aggiunto.
Vedere lontano, dunque, come propone 'Vetrya', un'Azienda di Orvieto presente nel mercato Usa. Nata solo cinque anni fa, Vetrya è stata capace di diventare il Gruppo italiano leader riconosciuto nello sviluppo dei servizi digitali, applicazioni e soluzioni 'broadband'. Vetrya ha ottenuto diversi riconoscimenti relativi all'innovazione, così come rispetto alla qualità del lavoro che propone ai propri collaboratori.
 
8 - Le idee, saper 'inventare' nuovi prodotti.
Quando entriamo in questo campo, tuttavia, ci troviamo, davanti alla concretizzazione di idee ancora non ancora del tutto affermate sebbene consolidate in processi produttivi nuovi. Pensiamo a 'Tregoo', un'azienda fiorentina che ha creato pannelli solari portatili e flessibili. Questi pannelli sono leggeri, diversificati e le loro applicazioni possono essere innumerevoli : dalla telefonia alla nautica, dal commercio ambulante al 'defender & jeep', dalla nautica al camper, all'emergenza in zone di crisi. “Un mercato di nicchia ma non solo. Pensiamo a dove la rete elettrica non è ancora arrivata, per esempio in alcune zone dell'Africa, nei villaggi delle foreste – ci dice Francesco Trigolini, A.D. Di Tregoo – dove già stiamo lavorando e dove soluzioni di questo tipo possono dare un vantaggio economico e sociale significativo

9 - L'unicità di prodotto
Questo ci porta ad un altro concetto correlato alla ricerca: una idea può risultare determinante anche se il prodotto non è seriale ma unico. Sul concetto di 'unicità' si muovono aziende come la 'Walter Tosto' di Chieti e la 'Angelantoni' di Massa Martana, vicino a Perugia. Queste due aziende sono state selezionate all'interno del gigantesco programma internazionale ITER per la fusione nucleare. Cosa hanno di unico queste due aziende? In fin dei conti la 'Walter Tosto' è un'azienda leader nel 'tradizionale' comparto metalmeccanico...Ci spiega Paolo Bonifazi, il responsabile aziendale per il Progetto ITER: “Proprio perché noi produciamo componenti 'critici' , senza i quali tutto si ferma...noi non facciamo una produzione di serie ma ogni pezzo è unico e ogni volta innovativo in quanto siamo agganciati ad una ricerca che progredisce ed è sempre perfettibile e modificabile”. Stesso concetto per l'Angelantoni, molto nota in ambito aerospaziale per i collaudi ad 'alto vuoto'. Aver agganciato la ricerca ITER per l'Angelantoni significa progredire e innovare la ricerca sull'alto vuoto proprio perché dovrà fornire soluzioni critiche e 'uniche' : “Il plasma di ITER da cui scaturirà l'energia sarà immerso nel 'vuoto' – aggiunge con orgoglio Mauro Margherita, Dir. Angelantoni - e noi siamo gli esperti del vuoto...”.
Il tema della 'unicità' di prodotto allude e ci conduce nell'ambito dell'invenzione. A Buccino, in provincia di Salerno, il Gruppo Magaldi, (leader mondiale di sistemi di movimentazione di materiali ad alta temperatura), ha 'inventato' un nuovo sistema di produzione di energia con il solare termodinamico: lo STEM. L'intenzione di base è quella di impiegare sole, aria, acqua e sabbia per produrre energia mentre le attuali tecnologie di tecnologie termodinamiche utilizzano ancora fluidi inquinanti. Gli stessi specchi che raccolgono energia solare rielaborano una scoperta antica: “Gli specchi che noi usiamo per concentrare il sole – ricorda Mario Magaldi, Presidente del Gruppo – nascono da un'idea di Archimede. Noi con lo stesso concetto di specchi concavi, realizziamo energia assolutamente pulita e disponibile in grandi quantità e a basso costo”.
 
10 -  Le aspettative e la 'visione'
Alla base di queste realizzazioni, spesso ottenute più per amore di un'idea o di una intuizione che pensando alle ricadute economiche, c'è l'aspettativa di un risultato che nobiliti le esperienze acquisite e le faccia evolvere in qualcosa di più maturo e completo. E' il caso di alcuni Dottori Ricercatori che sono partiti dalla loro esperienza internazionale nell'ambito della Sicurezza alimentare e hanno elaborato una 'App' (un'applicazione per il cellulare) che è in grado di fornire al consumatore una sorta di 'Rating alimentare' sui prodotti che comprato. Anche così nasce una 'Start up' .
Spesso è decisivo una sorta di 'ottimismo delle volontà'. Ad Orcenico, in provincia di Pordenone, gli ex-dipendenti della 'Ideal-Standard' rilevano lo stabilimento e rilanciano la produzione attraverso una propria Cooperativa. Oppure nella vicina Porcia, sede dello stabilimento 'Electrolux', prossimo alla chiusura, la proprietà, le maestranze e gli Enti locali, riescono a trovare una soluzione 'virtuosa' che rilancia produzione, innovazione e occupazione.