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MONDO

A Bangui, in Centrafrica

Il via al Giubileo dal cuore dell'Africa. Papa Francesco: "Deponete le armi, strumento di morte"

Nel corso del suo discorso, davanti ai 500 fedeli radunati all'interno della cattedrale e al migliaio che seguiva fuori guardando i maxischermi, il Papa ha ribadito il suo appello a deporre le armi. Quella di oggi è la tappa più attesa del viaggio di Francesco con l'apertura della Porta santa della cattedrale di Bangui - di fatto anticipando l'inizio del Giubileo 

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"Riconciliazione, perdono, amore e pace, amen". Con queste parole esclamate a braccio e con grande forza il Papa ha concluso l'omelia della messa nella cattedrale di Bangui. L'ha pronunciata in italiano, con traduzione simultanea nella lingua nazionale, il sango, dopo ogni paragrafo. Negli ultimi 5 paragrafi il Papa si è animato sempre di più, e i presenti hanno applaudito a più riprese.

Nel corso del suo discorso, davanti ai 500 fedeli radunati all'interno della cattedrale e al migliaio che seguiva fuori guardando i maxischermi, il Papa ha ribadito il suo appello a deporre le armi. "A tutti quelli che usano ingiustamente le armi di questo mondo, io lancio un appello: deponete questi strumenti di morte; armatevi piuttosto della giustizia, dell'amore e della misericordia, autentiche garanzie di pace". 

L'apertura della Porta Santa
"L'anno santo della misericordia - ha detto il Papa all'esterno della cattedrale di Bangui - viene in anticipo in questa terra che soffre da anni per l'odio, l'incomprensione, la mancanza di pace. Bangui diviene la capitale spirituale della preghiera per la misericordia; tutti noi chiediamo misericordia, riconciliazione, perdono, per Bangui, per tutta la Repubblica centrafricana e per tutti i Paesi, chiediamo pace, amore e perdono tutti insieme, con questa preghiera cominciamo l'Anno santo in questa capitale spirituale del mondo oggi".

"Unità, dignità e lavoro"
All'arrivo al palazzo presidenziale di Bangui, questa mattina, Papa Francesco aveva fatto suo il motto della Repubblica Centrafricana: "Unità-dignità-lavoro". L'unità spinge a evitare "la tentazione della paura dell'altro". "L'unità nella diversità - ha detto Bergoglio - è una sfida costante, che richiede la creatività, la generosità, l'abnegazione e il rispetto per gli altri". 

Poi la dignità: "Ho appreso con piacere che la Repubblica Centrafricana è il paese di 'Zo kwe zo', il paese in cui ogni persona è una persona", dunque "chi ha i mezzi per condurre una vita dignitosa, invece di essere preoccupato per i privilegi, deve cercare di aiutare i più poveri" ad accedere "all'istruzione e all'assistenza sanitaria, la lotta contro la malnutrizione e la lotta per garantire a tutti un'abitazione decente dovrebbe essere al primo posto di uno sviluppo attento alla dignità umana".

Infine il lavoro: "Voi, Centroafricani, potete migliorare questa splendida terra, sfruttando saggiamente le sue abbondanti risorse", ha spiegato il Papa sottolineando la "grave responsabilità nello sfruttamento delle risorse ambientali, nelle scelte e nei progetti di sviluppo" da parte di "tutti, cittadini, responsabili del Paese, partner internazionali e società multinazionali".

Presidente Centrafrica chiede perdono al Papa per male commesso
Il presidente della Repubblica centrafricana Catherine Samba-Panza ha chiesto "perdono" al Papa per "tutto il male" commesso dai centrafricani. "A nome di tutta la classe dirigente di questo paese, ma anche a nome di tutti coloro che hanno contribuito in qualche modo alla sua discesa agli inferi, confesso tutto il male che è stato fatto qui nel corso della storia e chiedo perdono dal profondo del mio cuore - ha detto Samba Panza nel suo discorso al Pontefice - Santo Padre abbiamo assolutamente bisogno di questo perdono in occasione della vostra visita perché gli ultimi sviluppi della crisi in atto nel nostro Paese sono apparsi degli abomini commessi in nome della religione da parte di persone che si definiscono credenti. Ma come si può essere credenti e distruggere i luoghi di culto, uccidere il prossimo,stuprare, distruggere i beni altrui e commettere violenze di ogni tipo?".